Doppio lavoro

Il doppio lavoro è una necessità per molti, specialmente per chi ha uno stipendio basso o lavora come freelance. Non è raro, dunque, imbattersi in dipendenti che si assentano dal lavoro per dedicarsi a un’altra attività.
Quando le assenze risultano dannose per le aziende possiamo identificare questo doppio lavoro come sanzionabile e l’attività dell’Agenzia Investigativa Rinaldi risulta cruciale nella risoluzione della controversia. Esaminiamo dunque i casi di dipendenti con un secondo lavoro, o doppio lavoro.
Spesso, il part-time non è una scelta, ma una necessità per garantire un reddito sufficiente. Questo porta alcuni a cercare un’occupazione aggiuntiva per integrare gli introiti, una decisione che può essere malvista dai datori di lavoro, i quali potrebbero sentirsi danneggiati. È importante capire quando un secondo lavoro può comportare sanzioni, incluse le condizioni per un eventuale licenziamento.
Giurisdizione nel secondo lavoro
Secondo la legislazione italiana è possibile avere due lavori, a patto che si rispettino le clausole contrattuali relative a riservatezza e non concorrenza; i dipendenti privati non possono quindi operare in concorrenza con la loro azienda.
Valenza diversa per i dipendenti pubblici, per i quali la regola principale è l’obbligo di esclusività, salvo autorizzazioni specifiche del datore di lavoro.
Doppio lavoro per dipendenti privati
Qualora un dipendente privato desideri un secondo lavoro, deve rispettare quanto sancito dall’articolo 2105 del codice civile, ovvero farlo in orario compatibile con la sua occupazione principale e non superare il limite legale di ore lavorative. Per contratti part-time oltre il 50%, infatti, è sempre necessaria un’autorizzazione, salvo incarichi che non richiedano autorizzazione (es. rimborso spese)
In questo caso il datore di lavoro non può vietare indiscriminatamente un secondo lavoro; il licenziamento per tale motivo sarebbe illegittimo, se non ci sono violazioni contrattuali.
Secondo lavoro per dipendenti pubblici
Come decretato dall’articolo 53 del decreto legislativo 165 del 2001, per i dipendenti pubblici la regola generale è che il secondo lavoro debba sempre essere concordato con il datore di lavoro, pena la cessazione del rapporto stesso.
Se un dipendente pubblico iniziasse un secondo lavoro tacito le sanzioni verrebbero applicate sulla base di valutazioni specifiche, considerando fattori come il tipo di contratto e il numero di ore lavorative.
Le azioni dell’agenzia di investigazione nell’identificazione del doppio lavoro
Dal momento che non esiste una regola fissa per determinare se un secondo lavoro è o meno compatibile con l’attività principale, in caso di conflitti, spetta al giudice valutare la situazione. Le aziende sono chiamate a documentare accuratamente le motivazioni dei provvedimenti disciplinari per evitare contestazioni.
Alla luce di questo, se avete sospetti circa la fedeltà di un vostro dipendente, possiamo intervenire per scoprire la verità e prevenire danni significativi alla vostra impresa.
Il nostro gruppo di investigatori privati, composto da professionisti esperti, eseguirà appostamenti sia dinamici che statici per raccogliere tutte le informazioni necessarie.
Al termine delle indagini, come di consueto, forniremo al cliente una documentazione completa mediante foto e video per tutelare i diritti di datore di lavoro nelle sedi appropriate.
Ricordiamo che le prove raccolte dagli investigatori autorizzati hanno valore legale e possono essere utilizzate in giudizio per giustificare la risoluzione del rapporto di lavoro.
Oltre ad indagini su doppio lavoro l’Agenzia Investigativa Rinaldi offre

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